Abstract
I cavalli ebbero un ruolo decisivo nel Medioevo, sia in campo economico, sia in ambito simbolico, poiché il loro possesso definiva lo status sociale e permetteva l’accesso alla cavalleria e ai ruoli di governo, anche nelle città italiane. Nonostante la loro centralità, per lungo tempo la storiografia ha studiato solo i cavalieri, dando per scontati gli animali. Solo ricerche più recenti – da Settia a Maire Vigueur – hanno evidenziato il cavallo come risorsa limitata da gestire, controllare e valutare. I saggi qui raccolti analizzano il ruolo sociale dei cavalli nell’Italia comunale (XII-XIV secolo), basandosi su liste di cavalli da guerra, statuti e cronache, per ricostruire concretamente il rapporto tra uomini, animali e guerra.

Horses played a decisive role in the Middle Ages, both economically and symbolically, since owning one defined social status and allowed access to knighthood and positions of government, in Italian cities too. Despite their importance, historiography long focused only on knights, taking the animals for granted. Only more recent studies – from Settia to Maire Vigueur – have highlighted the horse as a limited resource to be managed, controlled, and assessed. The essays collected here examine the social role of horses in communal Italy (12th–14th centuries), drawing on war-horse lists, statutes, and chronicles to reconstruct the concrete relationship between humans, animals, and warfare.
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